Come ha trascorso l’estate la pallavolo umbra?

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TdR maschile: Umbria

Come ha trascorso l’estate la pallavolo umbra? Esaminiamo quanto successo nel mondo delle schiacciate regionali in questi ultimi mesi

   

Fortunatamente quest’estate la pallavolo ha coperto le defaillance del maggiore sport nazionale, l’Italia è presente con entrambe le nazionali ai mondiali di pallavolo. Ma in questi caldi mesi estivi la pallavolo umbra ha avuto i suoi alti e bassi, certo ben poca cosa rispetto a quanto successo nel mondo del calcio. I termini di raffronto sono diversi, ma il campanile in questa regione continua ad essere forte e ad impedire una visione nuova che da anni si sta facendo largo nel resto della penisola.

L’estate è cominciata con tre società che non si sono iscritte ai campionati di serie B a cui avevano diritto (Ponte Valleceppi, Polisportiva San Mariano, CLT Terni). Poco male, se altrettante squadre umbre avessero preso il loro posto. Così non è stato in due casi su tre con il Todi che, invano, cercava di acquisire la partecipazione alla B2 femminile.

Di fronte ad una moria di squadre umbre nei campionati nazionali, arrivavano buone notizie, a fine giugno, dal Trofeo delle Regioni. In Abruzzo la rappresentativa umbra maschile chiudeva al settimo posto, mentre mancava un pizzico di fortuna a quella femminile. L’infortunio di Patasce si rivelava determinante per il prosieguo. Il rammarico veniva parzialmente compensato da una buona notizia: l’altra schiacciatrice di banda, Santocchia, era la “top scorer” della manifestazione.

E’ notizia di giugno che la School Volley Perugia e la Wealth Planet Perugia riprovano a convivere e decidono di stilare un accordo con validità quinquennale. La nostra speranza è che questa sia la volta buona, dopo il tentativo fallito qualche stagione prima. Ed è anche l’augurio che vorremmo fare alle due società di San Giustino. Da questa stagione nell’Alto Tevere c’è anche la Pallavolo San Giustino oltre il San Giustino Volley. I primi hanno rilevato il titolo di B maschile da Terni e si apprestano alla nuova avventura. Può capitare che in un territorio così piccolo ci si pesti facilmente i piedi e sarebbe opportuno che le due società trovino una quieta convivenza (e anche una unione di intenti).

Dalle pagine di questo giornale avevamo evidenziato come l’indizione del massimo campionato regionale femminile avesse bisogno di un correttivo ed il Comitato Regionale Umbria sembra averci ascoltato. Decisa nell’assemblea di luglio la riduzione da 16 a 14 squadre partecipanti per la C femminile. Certo il movimento in regione continua ad avere un comportamento “bipolare”. Da una parte un vertice con quattro squadre in serie A e nove in serie B, tra maschile e femminile. Di contro una base che produce pochi elementi di spicco, frutto di settori giovanili numericamente inconsistenti e poco seguiti. Rivisitare i format dei campionati aiuta, non è la soluzione, le responsabilità sono diffuse, ma di questo ne abbiamo già parlato.

Come dimenticarsi della Sir Safety Perugia e della stagione del “triplete”. I successi conseguiti, i primi nella storia della pallavolo maschile umbra, non hanno, però, portato pace nell’ormai annosa querelle tra la proprietà e gli Enti Pubblici. In settembre patron Sirci minaccia ancora una volta di portare via la squadra dalla città perché ritiene il PalaBarton insufficiente. Come finirà? Ne parliamo la prossima estate!

Chiudiamo con un “in bocca al lupo” ai nuovi dirigenti sportivi. L’avvocato e giornalista Raffaello Agea è diventato in luglio il nuovo presidente della UISP Volley Umbertide, mentre Alberto Marino, giornalista anche lui, ricopre da agosto la carica di vice presidente del Bastia Volley. I nostri complimenti vanno anche a Valentina Ubaldi, non solo mamma e valente atleta prima e tecnico poi, ora è presidente del Ponte Valleceppi. Siamo certi che la loro sarà una presenza fattiva all’interno dei sodalizi e ben vengano le società che cercano di rigenerarsi al loro interno. Serve sempre più una ventata di novità in un sistema che sembra ormai asfittico ed autoreferenziale.

Angelo Pagano