La schiacciatrice Barbolini analizza la sconfitta interna. Papà Massimo nel frattempo vince il campionato mondiale per club

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Barbolini, un'altra umbra nel roster della Wealth Planet
   

È stata la più pericolosa e la più prolifica fra le attaccanti della Sia Coperture San Giustino nella gara persa per 0-3 a Ravenna, ma i suoi soli 9 punti dimostrano quella che è stata la consistenza offensiva della squadra. Valentina Barbolini, schiacciatrice biancazzurra, ha ancora in mano lo scout della partita e alla precisa domanda su cosa sia mancato sabato scorso risponde senza esitazioni:

Siamo state poco incisive davanti, anche perché abbiamo commesso i nostri errori soprattutto in ricezione. E dire che, se andiamo a vedere l’attacco e la battuta, loro hanno sbagliato più di noi. Anche sui muri vincenti, il nostro dato è migliore. Che poi io sia stata la giocatrice con più punti realizzati, conta poco quando si esce sconfitti. Ci siamo battuti contro la Cmc Olimpia, signora squadra che punta al salto di categoria, ma non abbiamo di certo reso al meglio. Non sarebbe stato comunque facile ottenere una vittoria esterna chi avrebbe dovuto stare più in ansia era proprio la nostra avversaria, reduce da una sconfitta e quindi già con un minimo di pressione addosso. In effetti, all’inizio un po’ di condizionamento l’Olimpia lo ha subito, ma è per tutti questi motivi che noi avremmo dovuto stare più tranquille”.

Ciononostante, se andiamo a rivedere la gara, sono stati all’atto pratico i turni in battuta del loro opposto, Giada Benazzi, a produrre i break decisivi per l’Olimpia Ravenna in tutti e tre i set. Era così difficile trovare le contromisure a questa giocatrice?

Diciamo che ha servito molto bene al salto e che la nostra ricezione non è stata in grado di creare i giusti presupposti per andare subito al cambio palla; in qualche frangente, poi, anche il loro gioco veloce ci ha messo in crisi. Sono una abituata a non lamentarmi e guardo sempre positivo, per cui dico che va bene anche quando non sono al top. L’importante è ora prendere il giusto ritmo di squadra. Dobbiamo produrre un po’ più di gioco, ma questo fa parte del lavoro da svolgere in allenamento.

Domenica prossima nuova trasferta, stavolta a San Lazzaro di Savena contro una formazione che hai avuto modo di conoscere già la scorsa stagione a Perugia.

Alcune sue pedine, peraltro forti, sono insieme da diverso tempo, quindi è una compagine che esprime un gioco più fluido, ma noi lunedì abbiamo ricominciato a lavorare con una maggiore “prepotenza” agonistica. Allo stesso tempo, abbiamo capito di dover andare in campo tranquille.

Quella di domenica scorsa, infine, è stata una giornata di gloria per tuo padre, che ha vinto il mondiale femminile per club alla guida dell’Eczacibasi di Istanbul.

Gli ho già fatto i miei auguri, ovviamente, ma colgo l’occasione per rinnovarglieli: è stato davvero un gran risultato.