Betti punta Macerata: “Contro la capolista con la mente libera”

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Betti punta Macerata: “Contro la capolista con la mente libera”. Parla il ‘jolly’ della Piccini San Giustino dopo la vittoria contro Montespertoli e in vista della sfida contro le marchigiane

   

Ha messo a segno sabato scorso il suo primo punto in Serie B1, dopo che contro il Cesena le era stato negato un ace apparso abbastanza evidente. Esordiente in categoria a 32 anni, Stefania Betti da Sansepolcro – avvocato di professione con la passione del volley – è il “jolly” della squadra (tale è anche il nomignolo a lei affibbiato) per le sue prerogative da attaccante alla banda e da opposto, ruolo nel quale è stata impiegata proprio contro il Montespertoli, quando nel secondo e nel terzo set è entrata al posto di Giorgia Silotto. Inoltre, garantisce un apporto di maturità ed esperienza alla Piccini Paolo spa San Giustino in una stagione fatta di soddisfazioni, ma anche di qualche inghippo.

“Ho subito la frattura del dito medio della mano sinistra – ricorda la Betti – e anche se adesso è di nuovo posto, debbo pur sempre recuperare, nonostante per battere e per schiacciare adoperi la mano destra”. Contro il Montespertoli è arrivato un netto successo e finalmente anche la soddisfazione personale nel finale di gara. “Sì, peraltro il mio tocco non forte ma preciso ha interrotto l’unica striscia positiva delle nostre avversarie, con un parziale di 6-0 quando però erano sotto per 4-21 nella terza frazione. Ma al di là di questo, si è trattato di una vittoria abbastanza “liscia”, anche ovviamente per merito nostro: abbiamo fin da subito aggredito il Montespertoli, tenendo un livello di concentrazione sempre elevato e mettendo in crisi la loro ricezione, il che ha poi inciso anche sull’attacco. Sapevamo poi che loro hanno due centrali forti e siamo state brave nel tenerle fuori dal gioco”.

Ricapitolando: dopo l’affermazione sull’Altino, la Piccini Paolo era arrivata a occupare il quarto posto; la sconfitta di Montale Rangone l’aveva fatta scendere al settimo e ora, dopo il 3-0 di inizio 2019, è risalita al quinto. Un’altalena che ha una spiegazione molto chiara.

“E’ una classifica molto corta nei quartieri medio alti ed è anche una classifica che si sta dividendo in due tronconi abbastanza netti. Questo significa che ogni giornata diventa fondamentale e che per conseguire i grandi obiettivi di stagione anche un punto potrebbe fare la differenza. Il discorso vale in pieno anche per noi, che siamo a -4 dai play-off”.

L’impresa di Macerata a Cesena è da considerare il primo grande scacco al campionato?

“Diciamo che, in effetti, comincia a rivestire un peso enorme e d’altronde Macerata non ha fatto misteri sulle sue intenzioni”. Anche Montale Rangone ha le carte in regola per ambire alla promozione diretta? “Contro di noi ha disputato la gara perfetta e se si mantiene su questi livelli può in effetti sperare fino all’ultimo”.

A proposito di Macerata, sabato prossimo trasferta al “Fontescodella”, cioè nella tana della capolista e c’è da immaginare che per la Piccini la musica sarà diversa.

La Roana è una compagine davvero tosta, ma noi abbiamo il vantaggio di non essere sottoposte a pressione, perché fra le due contendenti siamo quella che non ha nulla da perdere. Possiamo – e dobbiamo – quindi giocare a mente libera: è in fondo il nostro segreto, nonostante sul piano fisico il gruppo non sia al top. Certa è una cosa: venderemo cara la pelle”.

E l’esperienza con la maglia di San Giustino?

“Mi trovo benissimo con le compagne di squadra e se anche per me è la prima volta in B1, non ho avvertito più di tanto il salto di categoria sul piano del lavoro e dell’intensità, perché lo scorso anno a San Mariano eravamo a abituate a tenere i ritmi alti, nonostante fossimo in Serie C. Comunque sia, la B1 è un’altra cosa”.