La centrale Rosa: “I primi tempi sono la mia specialità”

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La longilinea centrale Francesca Rosa della Sia Coperture San Giustino, nell’ultima gara di campionato contro la Conad SiComputer Teodora Ravenna, è stata implacabile sui primi tempi, “bucando” a ripetizione il taraflex: 21 punti e un 59% di realizzazione, non dimenticando il suo contributo a muro.

Ora ho preso il giusto ritmo e con la regista Francesca Lavorenti si è creata una bella intesa. Spero di continuare su questo standard: i primi tempi sono il mio punto forte – non è un mistero – e anche i postumi del lungo infortunio sono completamente debellati; sul piano fisico mi sono stabilizzata.

Il punto strappato alla capolista Teodora Ravenna è da considerare a suo modo una mezza vittoria?

Per come si era messa, ne avevamo a portata di mano persino tre. Nel terzo set, eravamo avanti 21-16 e ci siamo bloccate, finendo con il perdere 21-25. Non so spiegarmi il motivo di questi improvvisi black-out della squadra: è un difetto che dobbiamo correggere ma sono convinta che, facendo leva sulla forza del gruppo, riusciremo a superare i difficili momenti che subentrano in partita, come avvenuto anche a Orvieto. Magari – questo sì – abbiamo reagito bene: la sconfitta nel terzo set non ci ha scomposte; anzi, abbiamo chiuso il quarto con un netto 25-16 in nostro favore e questa è stata una dimostrazione di carattere, poi al tie-break la Teodora ha dominato la scena. Alla resa dei conti, comunque, rimane un punto d’oro: abbiamo riguadagnato un minimo di terreno sulla zona retrocessione e …tanto di cappello alla nostra avversaria, compagine che personalmente mi ha impressionato in positivo più delle altre e che ha avuto nelle schiacciatrici laterali le pedine determinanti.

La Sia Coperture si è costruita la fama di squadra che castiga le “big” del girone o che, come avvenuto domenica scorsa, le mette quantomeno alle corde. Insomma, San Giustino diventa forte con le forti.

Quando arrivano le prime della classe siamo psicologicamente tranquille, non abbiamo pressioni e allora ci esprimiamo al meglio. È successo anche contro la Teodora, alla quale non era facile strappare nemmeno un punto. Invece, dobbiamo capire che per il San Michele Firenze (prossima gara ndr) sarà una sorta di ultima spiaggia e che quindi darà tutto in campo. Se dovessimo farcela, chiuderemmo il discorso in anticipo e poi ci potremmo divertire e far divertire di conseguenza il nostro pubblico. Quando giochiamo in casa, sembriamo un’altra squadra perché abbiamo più punti di riferimento e inoltre c’è il pubblico che ci dà una grossa spinta, mentre in trasferta dobbiamo ancora carburare. Dobbiamo dire, però, che di passi in avanti ne abbiamo compiuti tanti: nella corrispondente giornata di andata eravamo ultime e ora siamo a un passo dal traguardo. Il recupero di Camilla Cornelli, di Gloria Lisandri e anche della sottoscritta, più la crescita del collettivo, hanno consentito di dare la svolta alla stagione.

Una Francesca Rosa pronta anche per l’appuntamento dei XVII Giochi dei Piccoli Stati d’Europa, nel suo “status” di giocatrice della Nazionale sammarinese?

Sì, dal 28 maggio al 3 giugno proprio San Marino ospiterà questa manifestazione. Io sono una delle due “straniere” della squadra assieme alla palleggiatrice Elisa Morolli, figlia di Luigi Morolli, il coach che mi ha voluto in Nazionale. Adesso, mi preoccupo di chiudere bene il campionato di B1 e ciò potrà essere un ottimo viatico per dare il mio apporto anche al San Marino, che ovviamente tiene in maniera particolare a fare bella figura in questa edizione dei Giochi, essendo il Paese ospitante.