Sir, Umbria vs Puglia: Colaci e Pochini, è sfida tra liberi

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    Taranto-Perugia, tre punti in palio e destini che si incrociano. Il turno infrasettimanale, nel match tra i neo promossi pugliesi e la corazzata di Grbic, propone infatti una curiosa sfida nella sfida. Questione di cuore, questione di liberi, questione di radici. Da una parte il salentino Max Colaci che da 5 anni difende i colori umbri, dall’altra il perugino Filippo Pochini appena approdato in Puglia. Davvero singolare il destino per i due massimi difensori che si affronteranno sotto rete e stasera (il via alle 20.30) cercheranno di onorare i rispettivo colori dopo un bel sospiro, capace di far dimenticare solo per qualche set le proprie origini.Inevitabile, allora, sentire i loro umori tanto sull’aspetto geografico, quanto su quello tecnico.

    Quale sarà il vostro livello di emozione?

    M.C.:Sono felice di giocare nella mia terra, è un po’ come tornare a casa, anche se ovviamente non riuscirò ad avere tempo per andare a trovare la mia famiglia. Credo comunque che qualcuno alla partita ci sarà e questo mi fa molto piacere. Per il resto, però, massima concentrazione in campo e sul risultato. Sarà sicuramente una gara molto combattuta, ma dobbiamo e vogliamo vincere.

    F.P.:Io ho avuto l’opportunità di far parte della grande famiglia Sir tanto tempo fa ed è stata una fortissima emozione. Poter giocare nella squadra della tua città è sempre un qualcosa di particolare. Poi è chiaro che siamo professionisti non si potranno fare sconti.”

    Come avete preparato questa partita?

    M.C.:“Veniamo da una lunga pausa, speriamo rigenerante. Dopo la Supercoppa siamo stati fermi 10 giorni e questo ci ha permesso di lavorare tanto e ritrovare la giusta concentrazione. Ci siamo alternati tra il lavoro in sala pesi e sul campo; sappiamo di avere ancora molto da fare per mettere a punto tutti gli ingranaggi e costruire la nostra identità di squadra. Torniamo a giocare dopo la cocente sconfitta con Trento e non vediamo l’ora, il modo migliore per lasciarcela alle spalle è ovviamente ottenere al massima posta in palio.”

    F.P.:“Incontriamo la Sir, che vuoi preparare? È ovviamente una super corazzata e quindi non si può lasciare nulla al caso. Stiamo lavorando davvero sodo in generale, tra palestra e pallone. Tanta tecnica, studio e concentrazione. Il livello di questo campionato è molto alto e noi vogliamo rimanerci, magari togliendoci qualche soddisfazione.”

    Che partita sarà?

    M.C.:“Taranto è un campo caldo, è risaputo che il tifo da quelle parti può incidere molto. Incontreremo una squadra che lotterà per i tre punti, ma forse con meno pressione di noi e questo li farà giocare con molta scioltezza, cosa non di poco conto. Sono una squadra che può dar fastidio e sicuramente farà di tutto per renderci le cose difficili. Per questo noi dovremo essere ancora più concentrati e giocare al meglio ogni pallone. Sappiamo che la pressione fa parte del gioco, ma è anche vero che siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo e dobbiamo essere quindi in grado di saperla gestire.”

    F.P.: “Venderemo cara la pelle, ma dall’altra parte ci saranno dei mostri del volley. Faremo del nostro meglio, con il solito spirito di squadra che ci contraddistingue. Siamo tutti operai, non abbiamo singoli su cui puntare per cercare di risolvere la partita. Dalla nostra abbiamo che potremo giocare con un braccio più sciolto e maggiore serenità.”

    Ti piacerebbe tornare a giocare nella tua terra?

    M.C:Certo che mi piacerebbe, ma grandi realtà in Puglia hanno sempre faticato molto e nel tempo la situazione è addirittura peggiorata.Però, sicuramente, una volta che smetterò ad alti livelli, non uscirò da questo ambiente e chissà che non riesca a tornare a casa. Del resto qui a Perugia mi sono trovato subito molto bene, sia con la società che con la città, ma come posso prendo mia moglie e i figli e torno dalle mie parti.”

    F.P.:“Nella mia carriera ho sempre girato tanto. Tranne la stagione 2012/2013 in cui sono tornato a Perugia nella Sir, mi sono fatto tutta l’Italia. E, nonostante non mi sia mai pesato troppo, la mia città e i posti che preferisco mi mancano sempre. Senza contare la mia famiglia a cui sono molto legato. Quindi, sì: prima o poi tornerò sicuramente nella mia Umbria, magari continuando ancora a giocare!”

    Arianna Boco