Matteo Solforati: “Le mie ragazze? Semplicemente meravigliose”

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E’ arrivata la prima ed anche grossa soddisfazione per la pallavolo umbra in questa stagione. A confezionarla e regalarla agli appassionati è stata la Zambelli Orvieto che con una giornata di anticipo vince il campionato di B1 femminile girone C e centra la promozione diretta in A2. Una impresa storica per la società del comprensorio ternano, apparsa nei campionati nazionali solo da qualche stagione. Artefice dell’impresa sicuramente patron Zambelli che ha saputo, nel tempo, costruire una struttura societaria consona ai tempi e agli obiettivi e quindi affrontare la parte tecnica chiamando in questa stagione, dopo la defezione di Gian Luca Ricci per motivi personali, Matteo Solforati alla guida della squadra. Il trentacinquenne tecnico, originario di Pesaro, era reduce dalla promozione in A2 con San Giovanni Marignano e nonostante la giovane età vanta un curriculum importante (una promozione in B1, tre campionati di B1 vinti con due promozioni in A2):

Nessuno può aspettarsi un inizio di carriera di questo tipo, a volte si comincia ad allenare per gioco. Io ho fatto tutta la trafila vicino casa (Scavolini Pesaro ndr), scout, terzo allenatore e poi assistente allenatore. A Viserba ho cominciato come primo allenatore e sono arrivate le vittorie. Sicuramente ha avuto il suo peso la gavetta a Pesaro con un maestro come Zé Roberto.

Al termine del girone di andata Orvieto era terza in classifica, in corsa per i playoff, due sconfitte in tredici gare ed una classifica davvero corta con la testa che distava un solo punto. Girone molto equilibrato:

Che il girone fosse equilibrato era chiaro sin dall’inizio, rispetto alle stagioni precedenti il livello tecnico è stato maggiore, molte più squadre sono partite con il nostro stesso obiettivo. Ed alla fine le cinque squadre sono arrivate quasi sino alla fine a contendersi la vetta. Bologna credo abbia fatto un campionato sopra le aspettative, ma l’organico era rodato con ragazze che giocano insieme da anni.

A gennaio l’organico viene completato con l’arrivo di Ginanneschi che si è rivelata poi fondamentale nell’assetto tattico della squadra, c’è stato qualche infortunio (Mezzasoma e la stessa Ginanneschi), cosa è successo?

Il livello del girone, come detto, era superiore agli altri anni con le due squadre di Ravenna (Olimpia e Teodora ndr) e Perugia che avevano costruito roster importanti. Ci siamo trovati una squadra “corta”, anche per gli infortuni, ed era evidente che il campionato sarebbe stato molto combattuto. L’innesto di Ginanneschi era dunque motivato.

A metà marzo conquistate la testa della classifica che non mollerete più:

Si, dopo la sconfitta interna con l’Olimpia Ravenna è scattata una reazione perché, calendario alla mano, le gare decisive rimaste erano tutte fuori casa. Però grazie all’organico ormai al completo ed alla serenità acquisita all’interno dello spogliatoio siamo riusciti ad uscire fuori da situazioni di difficoltà. E sono proprio queste le esperienze che cementano un gruppo. Ginanneschi, grazie al suo notevole vissuto pallavolistico, ha contribuito tanto nel dare tranquillità e fiducia alla squadra. Tutte focalizzate verso un unico obiettivo, tralasciando personalismi deleteri, tutte hanno lavorato per la “squadra”.

Orvieto in A2, sicuramente lascerete trascorrere un paio di settimane prima di progettare il futuro. Dopo la scelta di lasciare, da vincente, San Giovanni Marignano non è che lascia anche Orvieto?

Non ho problemi a continuare in questa società e tempo per costruire il roster per un campionato di A2 è poco. Certo l’impianto base c’è e sicuramente, a mio avviso, sono sufficienti pochi ritocchi.

Quanto c’è di suo in questa vittoria?

I meriti vanno divisi fra tutti, a partire dallo staff societario. Il presidente Zambelli ha costruito una squadra di livello con un ulteriore sforzo a gennaio. Nello staff tecnico tutti sono stati importanti, dal mio secondo Pino Iannuzzi al preparatore Ivan Guzzo, lo scoutman Alessio Contrario, il fisioterapista Matteo Cochi solo per citarne alcuni. Ma il mio plauso personale va alle ragazze scese in campo per la fiducia che hanno riposto in me e per il lavoro svolto in stagione. Semplicemente meravigliose.

Angelo Pagano