Berruto mette in guardia: “A settembre un meteorite cadrà sul mondo dello Sport”

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foto: EPA/Jacek Bednarczyk

Berruto mette in guardia: “A settembre un meteorite cadrà sul mondo dello Sport”. L’ex ct della Nazionale Pallavolo Maschile lancia un grido di allarme per la drammatica situazione in cui si troverà a breve il dilettantismo

   

In pochi ne parlano, alcuni provano a fare qualcosa, altri hanno già mollato la spugna. Molti, troppi, fanno finta di niente. A settembre il problema della ripartenza del movimento dilettantistico si manifesterà in tutta la sua portata e per tante realtà sarà impossibile ripartire, se non a costo di enormi sacrifici.

Mauro Berruto, ex ct della Nazionale di Pallavolo Maschile e Direttore Tecnico delle nazionali giovanili fino al 2014, affida alla sua pagina Facebook (qui il testo integrale) un duro e incisivo monito su ciò che potrà accadere all’attività dilettantistica in autunno. Usa parole molto forti per esprimere tutta la sua indignazione nei confronti della drammatica situazione dello sport italiano, ma propone anche soluzioni concrete e possibili azioni da intraprendere per un efficace ripartenza.

L’ex ct azzurro parte spiegando quelle che sono le cause della grande criticità:

Nel nostro paese, dal secondo dopoguerra, il mondo della scuola ha abdicato al compito di diffusione della pratica sportiva. Questa enorme missione è stata raccolta da una capillare rete di associazioni sportive che, Dio le benedica, hanno tenuto in piedi un modello appoggiato su tre colonne portanti: il finanziamento da parte della media/piccola imprese, le famiglie, l’utilizzo di impianti, nella stragrande maggioranza le palestre delle scuole. Poi c’è una quarta, gigantesca colonna portante. Quella del volontariato: un esercito di dirigenti, accompagnatori e addetti alla logistica, ma all’occorrenza anche un po’ arbitri, autisti, refertisti, tecnici, psicologi, massaggiatori, tifosi”.

Sento il dovere di urlare – continua il tecnico – che fra 6-8 settimane sul nostro sport precipiterà un meteorite. Succederà qualcosa di mai visto prima. Quelle tre colonne portanti stanno per implodere: la medio-piccola-piccolissima impresa dovrà occuparsi della propria esistenza in vita, le famiglie vedranno ridursi la propria disponibilità economica e, infine, si aprirà un gigantesco problema relativo all’utilizzo delle palestre. I dirigenti scolastici le utilizzeranno per altri scopi didattici? Quante ragazze e ragazzi potranno entrarci? Chi si occuperà dei processi di sanificazione? Insomma: saremo di fronte al più gigantesco sfratto della storia dello sport del Paese”.

Ecco, quindi, che per Berruto la soluzione passa attraverso la volontà dei cittadini ad unirsi per chiedere a gran voce che la pratica sportiva venga riconosciuta come “bene pubblico”, in quanto “straordinario generatore di risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale”.

E tra le possibili azioni da attuare, propone: un bonus governativo…

“…da mettere a disposizione delle famiglie (quelle che ne hanno bisogno) da poter spendere per la pratica sportiva; incentivi fiscali “per chiunque intenderà (o potrà) mettere ancora a disposizione liquidità per lo sport di base“; la riorganizzazione della gestione degli spazi urbani, “riscrivendo i modelli (feudali e anti-storici) dei bandi di concessione, dell’assegnazione delle palestre scolastiche del recupero e dell’affidamento di aree dismesse e, a maggior ragione in questo momento, cambiando il paradigma di utilizzo di quelle risorse che sono i parchi, i giardini, i fiumi, la collina”.

Il tempo sta ormai per scadere e siamo chiamati a decidere:

Fra sei-otto settimane arriverà un asteroide: bisogna scegliere se essere dinosauri oppure costruttori del nostro futuro, pensando e agendo come una squadra”.

Arianna Boco