
E’un gradito ritorno a casa quello di Guido Marangi che nelle ultime sette stagioni ha lavorato tra Emilia e Lombardia. Da venticinque anni nel mondo della pallavolo, prima come atleta poi come allenatore. Gli chiediamo subito i motivi di questa scelta di migrare verso nord:
“Si, lavoravo alla Sirio come scoutman di Caprara in A1 nel 2009. Erano purtroppo anni difficili ed i problemi economici aleggiavano pesantemente su di noi. Caprara andò via ed io con lui, ci ritrovammo a Piacenza sempre in A1 femminile. Nella stagione successiva lui si spostò a Novara, mentre io decisi di rimanere lì.”
Poi ti sei meritato i galloni di valente tecnico:
“Unitamente al mio lavoro principe nelle formazioni maggiori come assistente allenatore (serie A a Piacenza, ancora A a Pavia con l’ultima stagione in B1 ndr) ho allenato anche formazioni giovanili ottenendo più che buoni risultati. Nel 2010 ero il direttore tecnico del settore giovanile a Piacenza, subentro a stagione iniziata nella gestione della under 16 ed otteniamo il titolo provinciale, con lo stesso gruppo l’anno successivo vinciamo il titolo provinciale under 18. Nel 2012, trasferitomi nella Pallavolo Villanterio, dove la formazione maggiore è conosciuta ai più come Riso Scotti Pavia, alleno la under 18 e vinco anche lì il titolo provinciale di categoria.”
Dopo sette stagioni torni in Umbria cosa trovi di diverso rispetto al passato?
“Beh sicuramente ho lasciato una società quale la Sirio Perugia che offuscava tutte le altre società del territorio e battagliava con l’altro polo pallavolistico di Marsciano. Ora, invece, il duopolio si è rotto e sono uscite diverse altre realtà. Però quello che trovo differente è una regione che non segue il trend ormai in atto nel Nord Italia. Vero Volley, Pallavolo Orago, Idea Volley sono realtà che lavorano ormai in un’altra ottica. Sono gruppi che hanno una struttura articolata con forti ramificazioni sul territorio tramite le piccole società già presenti. Alla fine i risultati che ottengono in ambito nazionale sono davvero notevoli.”
E’ solo una differenza strutturale o ci sono miglioramenti tecnici?
“Sono diversi i sistemi di allenamento con la presenza di un direttore tecnico che non è più chiamato ad allenare singoli gruppi, bensì controlla gli allenamenti delle formazioni di punta e lavora sul territorio monitorando le situazioni tecniche nelle singole società.E’ un investimento, costoso sicuramente, ma porta i suoi frutti.”
Ora torni in Umbria…
“Si motivi famigliari mi riportano a casa, ma sono lieto grazie all’opportunità offerta da Fabio Bovari. Già in passato avevo avuto contatti con lui, ora la proposta tecnica si è concretizzata appieno, assistant coach della Wealth Planet Perugia (formazione di B1 femminile ndr) per un progetto ambizioso che non cito per scaramanzia. Il roster è ormai vicino ad essere ultimato e credo manchi poco alla sua ufficializzazione.”
Radiomercato sostiene che non c’è solo questo impegno per te:
“Effettivamente a fronte della collaborazione tra Wealth Planet e Pallavolo Perugia mi è stato chiesto di occuparmi anche della formazione di B2. Il tempo e le energie a mia disposizione non saranno tante quindi aiuterò Carlo Vinti che è l’allenatore ufficiale di questa squadra. Il roster, in questo caso, è in fase di completamento ma contiamo di riuscirci in breve tempo.”
Hai maturato una notevole esperienza anche in campo giovanile, c’è una ricetta che può andar bene in Umbria?
“Le ricette sono sempre le stesse. Io ho cominciato tardi a giocare a pallavolo perchè fu il mio professore di educazione fisica, il prof. Luigi Bertini, a farmi innamorare di questo sport. Bisogna partire dalla scuola primaria ed impostare la fase psicomotoria. Successivamente verso i 9-10 anni avvicinarli alla pallavolo, così come occorre cercare istruttori qualificati piuttosto che avventizi. Dopo questa esperienza al nord, però, quello che mi sovviene è che anche qui da noi bisogna che le società cerchino una unità di intenti e lavorino più fra di loro.”
Angelo Pagano