Squalifiche Fipav: la ‘difesa’ dei dirigenti

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Squalifiche Fipav: la ‘difesa’ dei dirigenti. Lettera congiunta dei componenti dei comitati territoriali Umbria 1 e Umbria dopo le decisioni dell’organo nazionale

   

Con riferimento alle squalifiche comminate dalla FIPAV ai dirigenti dei comitati territoriali Umbria 1 e Umbria 2, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

I sottoscritti Luigi Tardioli, Fabio Bettucci, Leonardo Brozzi, Gabriele Mariotti, Emanuela Schiaffella, Alessandro Stentella, Mauro Storri, componenti del Comitato Territoriale Umbria 1 della FIPAV, a seguito della comunicazione ricevuta nel pomeriggio del 9/3/2020 in merito all’esito del Procedimento instaurato nei loro confronti avanti al Tribunale Federale FIPAV, basato su contestazioni della Procura Federale il cui contenuto era stato ampiamente e preventivamente illustrato alle Società Umbre in occasione delle molteplici riunioni tenute dagli stessi sul territorio, comunicano di essere stati sospesi da ogni attività federale per 15 mesi, ad eccezione del Presidente Tardioli (18 mesi).

La pur articolata e puntuale difesa predisposta dall’Avv. Raffaello Agea, che aveva comprovato come le contestate modalità di svolgimento dei Campionati di competenza Territoriale suddivisi tra i due Comitati Territoriali Umbria 1 e 2 non fossero in realtà contrarie alle Normative Federali, ma addirittura conformi alle norme emanate anno per anno e in ogni caso oggetto di apposite delibere a livello territoriale e regionale, non è stata purtroppo recepita. Anche il dato di fatto che tali delibere fossero state ampiamente e precisamente comunicate alla Federazione Nazionale sin
dal 2017 e fin da allora mai oggetto di rilievo ed eccezione alcuna da parte della Federazione predetta, con ciò evidentemente creando un legittimo affidamento peraltro condiviso anno per anno con tutte le Società partecipanti, è stato del tutto trascurato.

Detti argomenti, come detto,
non sono stati in alcun modo presi in considerazione dal Tribunale, che per contro ha meramente richiamato generiche “violazioni” dei Regolamenti, ma senza alcuna, pur necessaria, specificazione.

Analogamente ha fatto il Tribunale per le altre contestazioni, pur in presenza di una difesa che ha potuto dimostrare, carte alla mano, come il fatto di aver registrato due pagamenti effettuati nel corso del 2018, ma relativi ad operazioni del 2017, non avesse portato danno alcuno alla
Federazione stessa; casomai trattandosi di eccesso di precisione, tanto che lo stesso esperto nominato, contrariamente a quanto affermato in sentenza, aveva avuto modo di certificare la validità complessiva dei bilanci e non certo la loro non veridicità.

Tralasciando altre motivazioni espresse in maniera alquanto “sbrigativa” e su altre questioni di minor rilevanza in modo forse superficiale, non senza sottolineare come tutte le risorse siano state utilizzate esclusivamente per fini strettamente istituzionali, gli scriventi comunicano la loro intenzione di proporre Reclamo avanti alla Corte Federale d’Appello, che certamente potrà accertare la loro completa estraneità rispetto ai fatti contestati. Ciò non senza sottolineare come
l’attività svolta da tutto il Consiglio negli ultimi 3 sia stata anni nell’unico interesse della Pallavolo Umbra, i cui frutti sono peraltro sotto gli occhi di tutti, anche sotto forma di una tranquilla situazione finanziaria del Comitato stesso (bilancio in attivo e depositi bancari ampiamente attivi) al momento del passaggio delle consegne che avverrà nei prossimi giorni.

I sottoscritti tutti rimangono comunque a disposizione, pur con le limitazioni dovute al particolare momento di emergenza, di tutte le Società ed Organi di Informazione per dimostrare,  carte alla mano, la correttezza del proprio operato.