Un altro ritorno in casa Sir. Dopo Mitic è il turno di Dore Della Lunga

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    Un altro ritorno in casa “block devils”, dopo Mitic è la volta di Dore Della Lunga. Il martello classe ’84 nativo di Chiaravalle arriva dall’ultima stagione trascorsa a Ravenna. Notevole il suo bagaglio di esperienza, sei stagioni passate a Trento, senza dimenticare l’anno a Verona e quello a Cuneo. Fortemente voluto da Slobodan Kovac che nella costruzione della nuova Sir cerca atleti di caratura tecnica e che conosce bene.

    “Sono tanti – spiega proprio un entusiasta Della Lunga – i motivi per cui sono felicissimo di tornare a Perugia. Ovviamente in primis per questioni sportive perché credo che quando arriva una chiamata di una società come la Sir non necessitano altre motivazioni. Ma poi è vero che ci sono anche altri aspetti ulteriori, da quello logistico a quello affettivo, che hanno inciso. Conosco bene l’ambiente, ci sono stato, a mio avviso ovviamente, nell’annata finora migliore di Perugia in SuperLega, ho la ragazza di Perugia e che vive a Perugia. Senza dimenticare che ci sono alcuni ragazzi che sono, oltre che grandi giocatori, miei amici e persone che stimo prima come uomini e poi come atleti. Insomma, per me è il luogo ideale per lavorare. Naturalmente erano necessarie anche delle motivazioni per le quali la Sir mi chiamasse e quindi sono estremamente felice che l’allenatore e la società abbiano pensato al sottoscritto per far parte di questa squadra. Probabilmente ha inciso anche il buon ricordo che ho lasciato, il mio contributo in quella stagione dentro e fuori dal campo. E questo mi fa piacere anche se so bene che nello sport quello che si è fatto ieri non conta nulla, conta solo quello che si fa oggi”.

    È decisamente motivato Della Lunga. Lo si capisce solo sentendo il tono della sua voce.

    “È vero, torno a Perugia con motivazioni altissime. Nella mia carriera, quando ho potuto, ho fatto sempre scelte ben precise: stare nelle squadre più forti possibili anche a discapito del minutaggio in campo e sapendo che avrei trovato giocatori molto forti nel mio ruolo. Ma a me piace questo, piacciono gli obiettivi alti, ritengo che la pallavolo come sport di squadra è bella quando il gruppo in toto raggiunge l’obiettivo. Le stagioni che ricordo con più piacere sono legate a squadre dove non ho magari giocato tanto, ma dove si lottava per obiettivi prestigiosi. Come il mio primo anno a Perugia. Per cui finchè riesco preferisco giocare in squadre di questo tipo, come appunto la Sir nella prossima stagione. Ben sapendo che andremo incontro ad un anno duro, difficile, dove ci sarà più tensione nel quotidiano. Tutte problematiche che dovremo affrontare con maturità e tanto sacrificio. Detto questo, è evidente che spero di ritagliarmi il mio importante spazio in campo e che lavorerò forte ogni giorno per questo”.

    Obiettivi alti. Li avranno sicuramente il prossimo anno i Block Devils, ma Dore invita a porre l’attenzione su altri aspetti.

    “Che la società stia lavorando per allestire una squadra molto competitiva è innegabile, così come che le basi per fare bene ci saranno. Però, se la base è importante, il lavoro quotidiano lo è ancora di più. Per fortuna non ho mai visto assegnare titoli ed alzare coppe ad agosto. Quindi tre cose vanno fatte: testa nello scatolone, poche chiacchiere e remare tutti dalla stessa parte. Poi alla fine stagione tireremo le somme”.