Trestina pensa al futuro: conferma per Federica Cerbella

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Trestina pensa al futuro: conferma per Federica Cerbella. Il club bianconero programma la squadra della prossima stagione e rinnova la fiducia alla centrale eugubina 

Trestina pensa al futuro: conferma per Federica Cerbella. Il club bianconero programma la squadra della prossima stagione e rinnova la fiducia alla centrale eugubina

   

In questo lungo periodo di pausa dal volley giocato dovuto all’emergenza Covid-19, la Pallavolo Trestina non si è praticamente mai fermata e ha continuato a programmare l’attività sportiva per la prossima stagione, a partire dalle giovanissime fino ad arrivare alla prima squadra.

Proprio la prima squadra della Piccini Paolo S.p.a. stava disputando un eccellente campionato e, al momento della sospensione, si era già guadagnata un posto sicuro nei play-off ed era una delle candidate più palpabili per la promozione in serie B. Ma ora è inutile guardare al passato…

La società, con il suo d.s. Nicola Mattei, sta già da tempo pianificando il futuro.

Una delle prime importanti conferme è sicuramente quella della centrale Federica Cerbella, eugubina doc, che alla sua prima stagione in bianconero, ha dimostrato di essere una giocatrice di esperienza ancora in grado di dare tanto sul campo.

Queste le parole di Cerbella ai “microfoni” del club.

Come stai e come hai passato questo insolito periodo?

“Sto bene. In realtà sono stata sempre impegnata, ho continuato a lavorare da casa con la didattica a distanza e, avendo ripreso l’università (scienze della formazione primaria), ho continuato a studiare e dare esami. Mi sono anche laureata on-line in questo periodo di quarantena”.

Hai continuato ad allenarti da casa come altri atleti?

“Ad essere sincera in questo periodo ho appeso le scarpette al chiodo. Ma solo temporaneamente… In questa quarantena mi sono potuta dedicare agli studi e recuperare dove ero rimasta un po’ indietro, quindi per me è stata una cosa comunque positiva”.

Tra l’altro la pallavolo è stata dichiarata inspiegabilmente come uno degli sport più pericolosi per il contatto fisico, addirittura più della lotta o del rugby…

“Non so infatti come l’hanno valutata, forse il contatto con il pallone è ritenuto più pericoloso rispetto ad altri sport, però è andata così e abbiamo dovuto seguire quello che ci è stato detto”.

Della scorsa stagione cosa ti è rimasto? E come ti sei trovata a Trestina?

“Sicuramente un po’ di amaro in bocca. Ci è dispiaciuto molto interrompere così la stagione che stava andando alla grande, anche se l’ultimo periodo ero infortunata e non ho potuto nemmeno salutare dal vivo le mie compagne che ho comunque sempre risentito in questo periodo, così come il contatto con la dirigenza che non è si mai interrotto. L’esperienza a Trestina è stata una bellissima sorpresa, mi avevano parlato solo bene di quest’ambiente e io sono andata molto a sensazione già dalla prima volta che ho parlato con Nicola. C’è stato sempre l’appoggio e l’entusiasmo da parte di tutti, dirigenza, tifosi, genitori, bimbe, per non parlare delle compagne che a noi “forestiere” ci hanno accolto a braccia aperte. Si è creato davvero un gruppo eccezionale. E’ un ambiente familiare, dove tutti hanno sempre il sorriso sulle labbra e posso solo parlare bene di questa società e anche del fantastico pubblico che ci ha sostenuto sempre”.