Sir Safety Perugia, sei anni di duro lavoro

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Sir Safety Perugia, sei anni di duro lavoro

Sir Safety Perugia, sei anni di duro lavoro. Un successo che arriva da lontano, costruito anno per anno con tasselli che hanno trovato la loro giusta collocazione

   

Novembre 2012 è la prima stagione di A1 (SuperLega) della Sir Safety Perugia. Al PalaEvangelisti arriva la Itas Diatec Trentino. In panchina per Perugia c’è Slobodan Kovac, in campo Goran Vujevic. Dall’altra parte della rete giocano, fra i tanti campioni, Osmany Juantorena e Massimo Colaci. Non c’ è bisogno della curva San Marco, un migliaio i presenti che sembrano spersi lungo gli spalti. Maggio 2018 la società del presidente Sirci vince il suo primo titolo tricolore in un PalaEvangelisti stracolmo. Sei anni eppure sembrano molti di più per quanto è successo.

In sei anni arrivano tre finali scudetto, sulla panchina di Perugia si succedono Kovac, Grbic, Castellani, ancora Kovac, Bernardi.  Nel frattempo Vujevic ha lasciato il campo ed è un dirigente della società, mentre Colaci e Juantorena si sono affrontati per tutta la stagione ai lati opposti del campo. Una crescita veloce, una squadra scomposta e ricomposta ad ogni estate fino  a trovare gli interpreti che sono stati in grado di suonare la sinfonia giusta. Per una società neofita appena giunta sul palcoscenico nazionale è davvero tanto, sei anni di crescita continua, di ricerca di quella vittoria che è apparsa così vicina per due volte eppure così lontana.

La stagione dello scudetto è anche la stagione dei primi successi, arrivano in settembre la SuperCoppa ed a gennaio la Coppa Italia. Ma qual’è stata l’alchimia, cosa ha permesso questa trasformazione che ha reso la squadra vincente? La risposta è, come sempre, nel gruppo, inteso come società nel suo complesso e nelle sue sfaccettature. Sicuramente in estate arriva il nuovo ds Stefano Recine che porta tanta esperienza in casa Sir. La sua presenza è importante, si frappone fra la squadra e gli alti vertici societari. Il suo arrivo, tra l’altro, coincide con il rapporto Sirci-Bernardi che sembra deteriorarsi per alcune affermazioni a caldo dopo la Champions League organizzata a Roma. C’è il chiarimento fra i due e sono le prime ed ultime frizioni della stagione che sta per iniziare.

La squadra che inizialmente ruotava sull’asse De Cecco-Atanasijevic trova nel tempo un altro co-protagonista in Zaytsev. Un personaggio molto popolare, forse il più conosciuto dai profani di questo sport, ma altrettanto bravo, altrettanto giusto per la sinfonia che Perugia vuole suonare. I tasselli si incastrano pian piano, occorre tempo per il rodaggio. Ed altri due tasselli arrivano alla corte di Bernardi, importanti, che vanno a completare lo staff tecnico. Il preparatore atletico Lorenzo Barbieri che vanta già una esperienza di SuperLega a Piacenza, nella sua città natale. Ed il tecnico Massimo Caponeri che Bernardi conosce già dai tempi della Polonia e della Turchia ed affiancherà il collaudato Carmine Fontana.

La società in sei anni si struttura, fa un salto nel futuro. Certo, manca ancora il palazzetto che vorrebbe Sirci, quello da oltre cinquemila posti. Ma qui non è facile, non dipende più dal patron della squadra, ma subentrano altre componenti con cui il presidente si scontra. Ottiene alcune migliorie per il PalaEvangelisti, la capienza viene portata a 4000 posti con la presenza fissa della curva San Marco. Ed il PalaEvangelisti gremito porta, con il tifo organizzato, un’ulteriore spinta in avanti.

Sei anni di lavoro, in parte sotterraneo e svolto dietro le quinte come la ricerca assidua del supporto finanziario con oltre cento sponsor, conducono alla stagione dei successi. Non sarà semplice ripetersi, i miracoli nello sport esistono solo se si guarda il singolo risultato. La realtà è ben altra, le vittorie arrivano quando sono frutto sia di sacrifici e sudore che di strutture capaci di gestirli. E la Sir Safety sembra essersi avviata sulla giusta strada.

Angelo Pagano