Mosna rilancia: “Play-off all’Arena di Verona”

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I presidenti delle leghe di volley si appellano al ministro Spadafora. La lettera dei dimissionari Mosna e Fabris:
foto: Volleyball.it

Mosna rilancia: “Play-off all’Arena di Verona”. Il dimissionario presidente della Lega Serie A maschile e patron di Trento non ci sta alla decisione della FIPAV

   

Diego Mosna, dimissionario presidente della Lega Pallavolo Maschile Serie A nonchè numero uno dell’Itas Trentino, non ci sta proprio alla decisione presa dalla FIPAV di chiudere tutti i campionati di volley per la stagione 2019/2020.

Il patron di Trento, infatti, rilancia con una lettera sul suo profilo Facebook in cui compare anche una singolare proposta.

“Niente polemiche, ma fatti concreti – esordisce Mosna – Non mi arrendo e lancio una nuova forte proposta per la ripresa.La lettera che il Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora ha inviato nella giornata di venerdì 10 aprile al Presidente del Coni Giovanni Malagò ci consegna un messaggio di speranza ma anche indicazioni precise e cariche di positività. Nel suo documento, il Ministro parla di una possibile ripartenza degli allenamenti e delle attività presumibilmente per il 4 maggio, nel più rigoroso rispetto delle prescrizioni di sicurezza, ma chiede, al tempo stesso, al Comitato Olimpico di incentivare le singole Federazioni nella promozione di azioni buone e pratiche per la ripresa.

Questa lettera, a mio modo di vedere, rende ancora più evidente quanto la decisione della Fipav di chiudere i campionati di Serie A sia stata inopportuna ma soprattutto avventata. Oltretutto, lo stesso Ministro indica la data del 4 maggio che, incredibile coincidenza, era la stessa che la Lega Pallavolo Serie A aveva segnalato come quella per una possibile ripresa degli allenamenti qualora la situazione dell’Emergenza Coronavirus fosse diventata sempre meno grave. Nel progetto della Lega Pallavolo Serie A c’era proprio l’eventualità di tornare in palestra per tutto il mese di maggio, per poi giocare i Play Off Scudetto in quello di giugno.

Un’idea che, a maggior ragione dopo aver letto la lettera del Ministro Spadafora, rilancio e prendo nuovamente in mano con forza e rinnovato entusiasmo. A nome di tutti coloro che restano convinti che la decisione della Federvolley sia stata una dannosa fuga in avanti, chiedo quantomeno di esaminare l’opportunità di giocare i Play Off Scudetto, assegnando sul campo il titolo di Campione d’Italia 2020.

I Playoff potrebbero essere ancora più all’insegna della spettacolarità; li immagino da svolgere magari in una ambientazione esaltante come l’Arena di Verona, con un numero limitato di spettatori presenti, distanziati l’uno dall’altro di due/quattro metri, ma con una valenza solidale ben precisa e strutturata. I pochi biglietti d’ingresso disponibili potrebbero infatti avere un prezzo molto alto, il cui ricavato potrebbe essere interamente devoluto a chi sta dando tanto al nostro paese in questo momento, come medici, infermieri e operatori sanitari. In questo modo si abbandonerebbe l’inutile retorica di assegnare a loro lo scudetto, facendo invece ripartite il nostro amato volley ed offrendo soprattutto un sostegno concreto a chi lo merita. Mi rendo conto che oggi, dopo più di un mese di isolamento nelle nostre case, sia magari difficile immaginare tutto ciò, ma iniziare anche solo a progettarlo sarebbe uno straordinario segnale di speranza e positività, che potrebbe correre in parallelo ad una fase 2 di cui il paese e l’economia ha bisogno come il pane.

Anche lo sport necessita di una sua fase 2, che non può passare sicuramente attraverso il messaggio di chiusura totale dell’attività che la Fipav ci ha dato. Chi ha a cuore la pallavolo italiana vuole offrire un contributo reale al nostro paese, giocando ed esprimendo il suo “voler fare” piuttosto che il “voler distruggere”.

Ripartire a maggio vorrebbe dire inoltre ridurre le perdite della Lega e dei Club, ma anche riuscire a contenere i tagli degli stipendi di chi lavora nel mondo della pallavolo. Fatti concreti.

Credo che sia doveroso almeno pensarci, sedersi “virtualmente” ad un tavolo e provare quantomeno a parlarne. Dopo tutto, il tempo non ci manca.

Diego Mosna”

Nicolò Brillo