L’APD Monteluce alza la voce sulla ‘questione della palestra’

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Andria sarà la prima trasferta per Monteluce

L’APD Monteluce alza la voce sulla ‘questione della palestra’. Il Presidente Vagnetti: “Il destinarla ad altri usi rispetto a quelli sportivi è un vero e proprio sopruso”

   

La  Palestra di S.Erminio sarà di nuovo occupata per il ricovero di soggetti senza fissa dimora.

Quando si stava auspicando un allargamento della morsa anti-covid imposta da parte  della Regione Umbria per poter ripartire, seppure in maniera ridotta ed in sicurezza, con l’attività sportiva giovanile, arriva invece la doccia fredda di questa decisione.

L’ADP Monteluce che svolge attività sportiva prevalentemente presso l’impianto comunale non potrà quindi nemmeno sperare di poterla riprendere, perché questa struttura sportiva sarà invece paradossalmente utilizzata per altri scopi.

In quest’ultimo mese si è fatto un gran parlare della ripresa delle attività in vista dell’inizio dei campionati a metà gennaio ma nonostante l’invito che le federazioni hanno rivolto alle istituzioni volto ad incentivare l’utilizzo delle palestre da parte delle società sportive,  sembra che questo non sia stato minimamente recepito dall’amministrazione comunale di Perugia.

Il Presidente Vagnetti ha parole molto dure:

“E’ molto grave che si sia ancora una volta presa una decisione CONTRO lo sport. La decisione dell’amministrazione comunale di Perugia di utilizzare un IMPIANTO SPORTIVO per altri scopi è veramente scandalosa ed ha il sapore di un vero e proprio sopruso. Sorvolando sulle problematiche venutesi a creare durante la “prima occupazione” di marzo/maggio 2020, il fatto di lasciare le società sportive senza la possibilità di utilizzare un IMPIANTO SPORTIVO nel momento in cui si intravede uno spiraglio di speranza per poter, seppure timidamente, affrontare la ripresa delle attività è, di fatto, la posa di una pietra tombale sull’attività sportiva giovanile. Fiduciosamente eravamo in attesa di un allentamento delle ordinanze regionali che ad oggi avevano vietavano l’attività sportiva fino a 18 anni e stavamo già programmando la ripresa, anche in considerazione del fatto che i campionati federali di pallavolo inizieranno a metà gennaio, e supportati dalla notizia che la nostra attività sarebbe potuta ripartire dopo i chiarimenti forniti dalla regione Umbria in ordine alla propria ordinanza al Comitato Umbria della Fipav.

Ora invece ci ritroviamo per chissà quanto tempo senza la possibilità di entrare in palestra e non sappiamo dove poter continuare a svolgere la nostra benemerita attività.

Nelle sedi istituzionali tutti pontificano sul valore sociale dello sport applicato soprattutto ai giovani, ma poi si prendono decisioni che inevitabilmente portano dalla parte opposta; il fallimento del progetto sportivo in chiave sociale, che la nostra società porta avanti da 50 anni, è una responsabilità di cui si dovrà fare carico il Comune, archiviandolo insieme a tutti gli altri fallimenti del quartiere di Monteluce.

Non si può risolvere una necessità di un nucleo di cittadini togliendo la stessa necessità ad un’altra categoria, è veramente una aberrazione.

Invito i genitori di tutti i nostri ragazzi a sostenerci dando voce insieme a noi all’appello che facciamo al Sindaco per tornare sulla propria decisione ed al tempo stesso, in qualità di affiliati, auspico un intervento da parte della Fipav, della Fitet e del CIP rivendicando il diritto di fare sport”.