ItalVolley sul tetto d’Europa, Righi: “Un progetto lungo 15 anni dietro questa vittoria, ora palazzetti aperti”

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Il presidente della Lega A: “Bravi ragazzi, fondamentale il lavoro dei settori giovanili”

   

L’Italia torna a gioire e festeggiare. E lo fa, ancora una volta, con il volley! Ebbene sì, dopo la vittoria all’Europeo della Nazionale femminile, sono i fantastici giovani di Fefè De Giorgi a far sventolare di nuovo il tricolore sul tetto d’Europa. In questa estate, che ha fatto “ubriacare” il Bel Paese con grandi, epiche e meravigliose vittorie azzurre, anche la pallavolo scrive la sua Storia.

È la prima volta, infatti, che entrambe le Nazionali vincono l’Europeo nella stessa edizione (3° titolo per le donne, 7° per gli uomini), e memorabile è il modo in cui lo hanno fatto: risorgendo dalle proprie ceneri dopo il buio profondo nella deludente prova olimpica, che le aveva viste uscire ai quarti di finale. Insomma, sembrava praticamente impossibile che un doppio trionfo potesse accadere; anzi, forse non ci pensava proprio nessuno. Ed invece lo sport ha stupito ancora; anche grazie a due allenatori, Davide Mazzanti e Ferdinando De Giorgi, che hanno fatto un vero e proprio capolavoro.

Il presidente della Lega Serie A, Massimo Righi, di rientro dalla Polonia, prima di prendere il volo che lo avrebbe riportato in Italia e con ancora l’adrenalina in circolo per l’impresa degli Azzurri, ha raccontato ai nostri microfoni la “notte magica” appena trascorsa:

C’è immensa soddisfazione e felicità per la vittoria di un Europeo che forse nessuno si aspettava di vincere. I miei complimenti più sentiti a questi ragazzi e al coach De Giorgi per l’impresa che hanno compiuto, perché si tratta di un traguardo importante considerato il breve tempo in cui è stato raggiunto dalla nascita della squadra. Ma allo stesso tempo rappresenta il risultato di un cammino iniziato tanti fa. Dietro a questa vittoria, ci sono tutti coloro che hanno investito e creduto nel progetto che ha permesso di ottenere nuova linfa per la pallavolo italiana. Ecco perché, se mai ce ne fosse bisogno di ricordarlo, è fondamentale il lavoro delle società nei settori giovanili.

Così la pallavolo, tante volte bistrattata e poco considerata, relegata a piccoli o nulli spazi televisivi e a trattamenti da cosiddetti “sport minori”, ha voluto far sentire forte la sua voce e ricordare che il movimento è sano e che, nonostante le tante difficoltà, può ancora dire la sua. Mai come adesso, oltretutto, c’è bisogno di ricordarlo al mondo politico ed istituzionale, che sembra invece rimanere sordo di fronte alle richieste di quanti lavorano affinché questa disciplina possa confermarsi a tali livelli.

Il numero uno della massima Lega maschile mette da parte l’entusiasmo e non nasconde la forte preoccupazione:

Il volley ha bisogno di ossigeno e in questo momento la soluzione è rappresentata dal ritorno del pubblico nei palazzetti. A tutti quanti sarà balzato agli occhi come ormai negli altri Paesi sia possibile assistere liberamente agli eventi sportivi, mentre in Italia, sebbene sia uno degli stati europei con la più alta percentuale di popolazione vaccinata, il contingentamento resti fissato al 35%. Questa situazione è ormai diventata insostenibile, sia per gli addetti ai lavori sia per tutto l’indotto, e rischia di far collassare l’intero sistema.

I massimi esponenti degli organi pallavolistici stanno, infatti, lavorando al tavolo delle istituzioni per cercare di trovare un accordo, che però stenta ancora a venire alla luce. Il Governo aveva individuato nel rientro a scuola il termometro della situazione epidemiologica su cui basare la scelta (anche se i dubbi sulla appropriatezza di un modello, che presenta un alto tasso di non vaccinati e condizioni di interazione ben diverse da quelle di un impianto sportivo, sono stati palesati da più parti), fissando il termine ultimo del 30 settembre per esprimersi nuovamente in materia.

Il momento della verità sta, quindi, per arrivare e il Presidente si augura che, anche grazie a questi Europei, si riesca a capire la fondamentale importanza di un completo ritorno nei palazzetti:

Le società non possono permettersi un’altra stagione senza gli introiti derivanti dagli ingressi. Senza pubblico è un doppio danno economico: zero ricavi dai biglietti e sponsorizzazioni sempre più basse o, in alcuni casi, completamente assenti. Un disastro. Ci sarà meno interesse in generale per questo sport e sempre meno persone lo praticheranno o vorranno investirci. Senza dimenticare un altro fattore cruciale: nelle competizioni straniere perderemo in competitività, perché mentre nei loro impianti gli altri potranno sfruttare la carica del pubblico lo stesso non succederà nei nostri.

Settembre sta per finire e intanto sta ripartendo il lavoro delle società sopravvissute a questi funesti ultimi due anni, che si trovano a fare i conti con alte percentuali di abbandono; forse non è troppo affermare che dalle scelte che verranno fatte in questo momento dipenderanno le nostre Nazionali del futuro

Arianna Boco