Fipav: apertura sul Protocollo

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Le ragazze di Camiolo vincente in Valdarno. Bene anche quelle di Sazzi e Testi contro Reggio Emilia e Pistoia. K.o. Fossato e Marsciano

Fipav: apertura sul Protocollo. Frenata dei vertici federali, pronti a sinergie e suggerimenti in base all’evolversi della situazione

   

Nel giorno della ripresa degli allenamenti, la Fipav si è vista costretta a tornare sul protocollo, emanato solo pochi giorni fa, per difendere il proprio lavoro dalle dure critiche mosse da allenatori e addetti ai lavori.

Non appena il documento è stato reso pubblico, il mondo della pallavolo ha cominciato a manifestare il proprio dissenso nei confronti di regole giudicate troppe restrittive e limitanti. Per le società sportive i costi da sostenere per adempiere alle norme saranno veramente alti e, soprattutto, nel caso di realtà più piccole la loro quantificazione rappresenterà uno spartiacque tra la ripresa dell’attività o la convenienza ad aspettare l’evolversi della situazione.

In una nota datata, quindi, proprio 25 maggio, la Federazione Italiana Pallavolo dichiara di aver preso atto di quanto emerso sugli organi di informazione e sul web, circa il protocollo di ripresa degli allenamenti reso noto nella giornata di giovedì 21 maggio, e si sente in

dovere di ricordare che per la stesura del documento ci si è attenuti alle linee guida governative che tengono conto della situazione epidemiologica attuale”.

Precisando poi che “come già dichiarato nel momento della pubblicazione del protocollo, ciò non significa che lo stesso non possa mutare in futuro in caso di evoluzione positiva della situazione generale”.

Manifesta la sua apertura alle varie parti coinvolteaggiungendo:

Nel frattempo la Fipav si dichiara disponibile a ricevere eventuali suggerimenti e considerazioni al fine di migliorarlo laddove possibile. La FIPAV tiene a ribadire, infine, che due sono i principi fondamentali sui quali si basa il protocollo: la tutela della salute di tutti i suoi tesserati e la tutela dei rappresentati legali delle società”.

Arianna Boco