Deruta ‘omaggia’ il Presidentissimo Domenico Guiducci

683
   

Quello che ha rappresentato Domenico Guiducci, per il Volley umbro, credo che molti appassionati di pallavolo dei mitici anni 90 lo sanno perfettamente. Oggi leggendo la notizia che da sabato I° maggio, alle ore 10,30, il palazzetto dello sport di Deruta, porterà il suo nome, sono stata pervasa da una marea di ricordi, quelli belli, quelli in cui “il navigar m’è dolce in questo mare”. Domenica prossima sono 6 anni che il “presidentissimo”, così lo chiamavamo nell’ambiente pallavolistico, ci ha lasciati e io me lo ricordo benissimo. Quando allenavo a pallavolo, nel lontano 1990, lui era presidente della FIPAV e io una giovane 19enne ragazza che amava questo sport. Un giorno si apre la porta del palazzetto di Castel del Piano ed entra lui, si siede, e si mette ad osservare quello che facevo insieme all’allora assessore allo sport Marcello Ramadori. Ero troppo giovane per chiedere chi fossero, così li lasciai restare e continuai a lavorare. Alla fine dell’allenamento Domenico si avvicina discreto, dolcissimo come un padre, dicendomi:

“Sei molto giovane, non era meglio che continuavi a giocare a pallavolo, lo sport è importante per la crescita, poi con il tuo fisico avresti potuto toglierti belle soddisfazioni”.

Restai gelata. Con il tempo ci siamo conosciuti lui era sempre sui campi da gioco, alle partite della Sirio, a quelle della RPA poi finché ha potuto a quelle della Sir. Il tempo è passato e io sono cresciuta e ho capito benissimo quello che mi voleva dire: allenare non era facile. A 19 anni quando entravano i genitori delle giocatrici rimanevano di stucco, sembravo una coetanea delle ragazze della mia squadra di U16, quasi non si fidavano a lasciarmi le loro figlie. Ma io ho vissuto il periodo più bello della mia vita amavo la pallavolo e la mia passione dura ancora adesso: da bambina giocando, da ragazza allenando, da donna seguendola con il mio lavoro da giornalista e da mamma contagiando i miei figli, che con grande soddisfazione GIOCANO A PALLAVOLO. Domenico Guiducci sapeva bene che lo sport è sempre una grande palestra di vita, fatta di impegno e sacrificio ma anche di grandi soddisfazioni e gioie. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, sa che i valori del rispetto, della lealtà e dell’amicizia che ha trasmesso a tanti giovani resteranno per sempre.

Donatella Binaglia