Bernardi: “Occhio a Modena, è un leone ferito”

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Bernardi: “Occhio a Modena, è un leone ferito”. Il tecnico bianconero a due giorni dalla trasferta del PalaPanini: “Troveremo un ambiente molto caldo”

   

Alla vigilia dalla sfida contro Modena, Lorenzo Bernardi tiene alta la tensione in casa Sir Safety Perugia.

“Veniamo da tre belle partite e da tre belle vittorie dove la squadra ha giocato meglio rispetto a qualche settimana fa, con meno pause, con un ottimo approccio e con costanza durante la gara. Vincere fa sempre bene, aiuta a vincere, è la miglior medicina che c’è. È chiaro che adesso il valore delle squadre che andremo ad affrontare aumenterà e dovremo essere ancora più bravi. A cominciare da Modena, una partita che so benissimo quale attesa porta. Noi dovremo cercare di mettere in campo il massimo delle nostre qualità e delle nostre potenzialità. Dovremo al tempo stesso essere pronti con la testa ad un ambiente molto caldo ed a tutto ciò che significa andare a giocare a Modena. Incontreremo un leone ferito, quindi ancora più pericoloso, che avrà la grande opportunità per dimenticare subito la sconfitta di ieri sera in Champions League. Scegliere tra la Coppa Italia o il primato in Superlega? Per convinzione vivo domenica dopo domenica, quindi ora penso solo alla sfida di dopodomani con l’intenzione evidentemente di provare a vincere e sapendo che, sia se vinciamo che se perdiamo, la regular season non è comunque chiusa. Dalla prossima settimana poi affronteremo la Coppa Italia, il secondo obiettivo stagionale dove regnerà l’equilibrio e dove ognuna delle quattro ha il 25% di possibilità. Anche in questo caso il nostro obiettivo è di vincerla”.

Sull’altra panchina Bernardi troverà il suo vecchio maestro Julio Velasco.

“Ho una grandissima ammirazione, stima e rispetto per Velasco, uno dei più grandi allenatori a livello mondiale”.

A Bernardi viene chiesta una considerazione sulla crescita di Filippo Lanza.

“La parola che a me piace usare è equilibrio. Non mi entusiasmo quando giochiamo bene, non mi faccio prendere dallo sconforto quando perdiamo. E questo vale per la squadra ed anche per il singolo. Filippo è un giocatore di equilibrio, non è il nostro principale terminale offensivo, ma ha le qualità per essere un ottimo attaccante. Finora è stato molto importante, ha dato un grandissimo equilibrio alla squadra e sta crescendo. Ha trovato uno spogliatoio straordinario e credo che questo fattore abbia avuto molto valore perché è riuscito ad integrarsi al meglio”.

In chiusura un doveroso ricordo di Leonardo Cenci.

“L’ho incontrato alcune volte qui al PalaBarton. Quello che ho percepito e respirato in questi giorni e ieri durante il funerale mi ha dato la conferma che lui ha fatto nello sport delle cose molto più importanti rispetto a quelle che ho fatto io. Aver saputo affrontare la malattia attraverso anche il veicolo dello sport è stata una sua vittoria straordinaria e ci dà la consapevolezza e l’esatta misura della grande forza che aveva Leonardo. C’è solo da prendere esempio da quello che ci ha trasmesso”.