Amarezza e rabbia dominano il day after di gara 4 in casa Sir

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    Gara 1 Quarti di Finale Play off Campionato Italiano di pallavolo maschile Serie A1 SuperLega UnipolSai 2015/16. PalaOlimpia Verona, 10.03.2016
       

    C’è tanta amarezza nell’entourage bianconero all’indomani della sconfitta casalinga in gara 4 dei quarti di finale playoff contro la Calzedonia Verona. La stessa amarezza dei tantissimi tifosi perugini che ieri hanno gremito il PalaEvangelisti assicurando al match uno scenario degno delle migliori platee. La stessa dei Sirmaniaci, che mai hanno smesso di incitare i ragazzi e che a fine gara erano il ritratto della delusione. Ci mette la faccia, senza usare tanti giri di parole, il direttore sportivo Goran Vujevic:

    “C’è grande amaro in bocca. Aspettavamo tutti un risultato diverso, ma ieri e quest’anno più di una volta, quando avevamo qualcosa da perdere, non siamo riusciti a giocare al nostro meglio, come se i giocatori abbiano paura quando abbiamo qualcosa a portata di mano. È un dato di fatto che quando conta non abbiamo dimostrato di saper tenere la pressione. Con troppa pressione ci siamo spesso sciolti e anche ieri ci abbiamo provato, ma non con i mezzi giusti. Penso che la squadra può giocare meglio di così e soprattutto deve giocare meglio quando conta perché un conto è giocare quando non hai niente da perdere, altra cosa è quando giochi per passare il turno ed hai tutto da perdere. Dovevamo chiudere i conti ieri, invece abbiamo fatto la stessa partita di gara 3 dimostrando di aver imparato poco o niente. Gara 5 sarà certamente più difficile di ieri e ci vorrà di più da tutti. Adesso abbiamo 10 giorni per allenarci e dobbiamo tirare fuori… non dico cosa! Ma dobbiamo mettere qualcosa in più perché così non passiamo il turno. Quindi mi aspetto dalla squadra, da tutti e da me stesso un approccio ben diverso da quello delle ultime due partite. Pausa salutare dopo questa sconfitta? Questo è un discorso che non mi interessa. I giocatori sono professionisti, hanno tempo per prepararsi al meglio e tre giorni o dieci non cambia nulla. Dobbiamo andare a Verona e vincere”.